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.... Qualcuno parla di me....

Una cosa bisogna dirlo subito: con Frabetti non é possibile l'indifferenza, sia che la si intenda dal punto di vista puramente estetico, sia che si entri in quello artistico. La sua ultima produzione ha il sentito etico, e non vuol essere ne un complimento o un timbro. Frabetti ha chiara la visione della realtà oggettiva dell'uomo contemporaneo: inquietudine perversa, ricerca di un tempo non più perduto alla Proust ma presente e sempre meno afferrabile, dimensione post-umana.... e, naturalmente , malinconica. Questo , però, non deve dare un senso assoluto di inibizione, la sua opera attuale guarda,anzi vede, osserva una realtà che non é affatto connotata da pulsioni da day- after postatomico o goticismo di maniera: il suo dettato artistico non vuole indurre al terrore-orrore tanto conclamato dagli attuali stimoli halloween (anche questi di maniera), ne lanciare messaggi ecologistici( non ecologi ,sia ben chiaro), é una forte visione poetica che deve portare l'osservatore ad una attenzione attiva, anche e soprattutto critica. Insomma, sarebbe facile trovargli dei precedenti quali Francis Bacon per lo sfumato e la scuola statunitense avversaria del iperrealismo nella pittura contemporanea, o i grandi fotografi della realtà soggettiva , Frabetti é Frabetti.
La sua rappresentazione prende spunto dal paesaggio contemporaneo, anche nei suoi portati storici , non per niente, Montaigne diceva che i veri antichi siamo noi, affermazione didascalica, se si vuole, ma esatta e meditata, anche se antica di tre secoli. Certo, i mezzi e lo spirito di base, figlio di un Novecento che si prolunga nell' attuale XXI secolo, i cui sogni fantascientifici vedevano le città semoventi, il percorso naturale della vita individuale addirittura matusalemmistico, cambiano..... Ecco, dunque , i negozi o i garage, i grandi palazzi abitativi o d'impianto affaristico, le piazze di mercato e così via, tutti immersi in questa atmosfera di pioggia appena cessata e fasciati da una bruna costante, che diciamolo, è uno smog dell'anima. Disperazione ,allora? Ennesimo boccheggiamento angoscioso? Ancora una volta si deve negare tutto ciò; Frabetti osserva, inquadra il soggetto e lo espone con la sua tecnica, escludendo la presenza umana che, in teoria, dovrebbe vivificare l'opera, ma , seppur con altri mezzi e contesti, riprende al contrario la lezione di classici come Bruegel: l'uomo ha provocato tutto ciò, se ne puo anche pentire ma c'é.
Una presenza inquietante, una volontà di divinizzazione che, frustrata dalla realtà, porterebbe alla depressione... ma questo Frabetti non lo vuole dare. La sua opera ha la poesia dell'adesso, la tenuità del sentimento contemporaneo che é anche- ma non solo- tecnologizzato e progressivo. Opera attuale, dunque, volta non solo al ricordo- rimpianto, ma alla riflessione.
Dove é realmente l'uomo????
Mario Bizzoccoli

+ 39 327 4085335

Via A. Pacinotti,24 

IT- 40017 San Giovanni in Persiceto (BO)

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